A novembre 2025 l’interscambio commerciale dell’Italia con i paesi extra Ue27 mostra un quadro contrastato: esportazioni stazionarie su base mensile e una forte riduzione delle importazioni (-7,4%), secondo i dati diffusi dall’Istat.
La stabilità congiunturale dell’export è il risultato di andamenti divergenti tra i settori: crescono le vendite di beni strumentali (+4,2%) e beni intermedi (+0,7%), mentre calano le esportazioni di energia (-9,2%), beni di consumo non durevoli (-3,5%) e durevoli (-1,1%). Dal lato delle importazioni, le flessioni sono diffuse a quasi tutti i comparti, con l’eccezione dei beni intermedi (+1,6%); il calo più marcato riguarda i beni di consumo non durevoli (-21,0%).
Nel confronto tendenziale, a novembre l’export verso i mercati extra Ue registra una flessione del 3,3%, dopo il +4,1% di ottobre, penalizzato soprattutto dal crollo delle vendite di energia (-37,8%), beni di consumo durevoli (-27,2%) e beni strumentali (-6,3%). In controtendenza i beni intermedi, in crescita dell’11,9%. Ancora più ampia la contrazione delle importazioni su base annua (-11,3%), trainata dal calo degli acquisti di energia.
Il saldo commerciale con i paesi extra Ue27 torna a rafforzarsi, attestandosi a +6,918 miliardi di euro, in aumento rispetto ai +5,358 miliardi di novembre 2024. Il deficit energetico si riduce a -3,152 miliardi, mentre l’avanzo dei prodotti non energetici sale a 10,070 miliardi.
Nei primi undici mesi del 2025, l’export extra Ue cresce del 2,0% (+2,5% al netto dell’energia), mentre le importazioni aumentano del 3,8%.
L’avanzo commerciale cumulato scende però a 47,6 miliardi, dai 50,6 miliardi dello stesso periodo del 2024, riflettendo soprattutto l’andamento dell’energia.