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Teleborsa

Caro energia, Cattaneo (Enel): intesa con energivori per soluzioni efficaci

articolo pubblicato il 10 novembre 2025 - 18.35 in Energia
“Si fa spesso populismo energetico, confondendo il prezzo dell’energia all’ingrosso con la bolletta. Occorre fare chiarezza: in Italia, il differenziale dei costi per i clienti residenziali e le PMI rispetto all’Europa non è così ampio come invece per le imprese energivore. E la differenza è contenuta grazie agli oneri di rete, che sono più bassi rispetto alla media europea. Il problema del caro energia riguarda soprattutto le grandi aziende energivore che pagano un prezzo dell’elettricità più alto rispetto alla media europea e per questo sono a rischio delocalizzazione e vanno giustamente supportate. Per questo, l’associazione di cui facciamo parte con gli altri produttori elettrici ha individuato, insieme a Confindustria, alcune possibili soluzioni immediate, concrete ed efficaci”. Sono le parole dell’Amministratore Delegato di Enel Flavio Cattaneo all'assemblea di Federacciai a Dalmine (Bergamo), accolte da un applauso.

“In particolare, meccanismi come l’Energy Release e l’Hydro Release, permetterebbero di fornire fino a oltre 30 terawattora di energia rinnovabile alle imprese a prezzi inferiori alla media europea. È un passo molto importante che, come ha detto Antonio Gozzi, vede produttori e grandi consumatori collaborare per assicurare la competitività del settore industriale. Enel come sempre farà la sua parte; il tema energetico va affrontato come Sistema-Paese, così come sta facendo il Governo che a quanto ci risulta sta lavorando per trovare soluzioni per contenere il costo dell’energia per gli energivori e anche per ridurre il gap delle altre categorie con l’Europa”, ha aggiunto Cattaneo.

“Il sistema energetico italiano è strutturalmente corto e fortemente dipendente dalle importazioni, una condizione che rischia di peggiorare con il phase-out della generazione termoelettrica e il continuo aumento della domanda. Servono soluzioni strutturali per garantire la sicurezza e l’indipendenza energetica del Paese. Nel breve termine, occorre sbloccare le autorizzazioni per nuovi impianti rinnovabili: realizzare nuovo idroelettrico e anche nuovi pompaggi. Questi ultimi rappresentano il miglior sistema di accumulo possibile perché dipendono dalla nostra risorsa idrica e non dalle tecnologie asiatiche. Oggi ci sono 150GW di progetti di rinnovabili fermi per veti e lungaggini che potrebbero contribuire ad abbassare in modo decisivo i prezzi energetici. Nel medio e lungo termine, è necessario affiancare alle rinnovabili delle fonti programmabili, come ad esempio il nucleare di nuova generazione. Un mix più equilibrato ci permetterebbe di ridurre la dipendenza dall’estero e contenere i costi dell’energia”, ha concluso il Ceo del gruppo energetico.

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