L’Unione Europea annuncerà domani la tabella di marcia per eliminare gradualmente i restanti legami Ue con Mosca nel settore gas, ma in assenza di sanzioni, scrive l'agenzia Energia Oltre, sarà difficile per gli acquirenti recedere dai contratti ricorrendo ad opzioni legali come la forza maggiore.
L’ACCORDO RUSSIA-UCRAINA POTREBBE ALLENTARE LE SANZIONI E RIAPRIRE LE PORTE ALL’ENERGIA RUSSA
La roadmap europea arriva mentre gli Stati Uniti stanno spingendo la Russia a raggiungere un accordo di pace con l’Ucraina. Se raggiunto, l’accordo potrebbe riaprire le porte all’energia russa e allentare le sanzioni.
IL 19% DEL GAS EUROPEO PROVIENE DALLA RUSSIA TRAMITE TURKSTREAM
Circa il 19% del gas europeo proviene ancora dalla Russia, tramite il gasdotto TurkStream e le spedizioni di gas naturale liquefatto (GNL), e l’Unione Europea ha l’obiettivo non vincolante di porre fine alle importazioni di combustibili fossili dalla Russia entro il 2027.
NEI PRIMI 4 MESI DEL 2025 CONSEGNE GNL A +12% RISPETTO ALLO SCORSO ANNO
Per il momento, tra gennaio e aprile, le consegne di GNL dai terminali alla rete del gas europea hanno raggiunto circa 46,8 miliardi di metri cubi, il 12% in più rispetto allo stesso periodo del 2024.
GNL AL PRIMO POSTO PER FONTI DI GAS IN EUROPA
Al 29 aprile, i dati della Rete europea dei gestori dei sistemi di trasporto del gas naturale (ENTSOG) mostrano che il GNL è al primo posto tra le fonti di gas in Europa, rappresentando il 33,6% dell’approvvigionamento totale. Il gas prelevato dagli impianti di stoccaggio si colloca al secondo posto con una quota del 27,2%, mentre le forniture dal Mare del Nord, principalmente gas norvegese, occupano il terzo posto con il 22,2%.
DA RUSSIA ED EST EUROPA SOLO IL 3,8% DELL’APPROVVIGIONAMENTO GAS
Le forniture dall’Est, tra cui gas russo, transiti ucraini e aziende europee che attingono allo stoccaggio sotterraneo dell’Ucraina, hanno rappresentato solo il 3,8%. Le forniture nordafricane si sono attestate all’8,2%, mentre il Regno Unito ha contribuito per il 2,3% e l’Azerbaigian per il 2,8%.
LE OPZIONI SUL TAVOLO DELLA COMMISSIONE EUROPEA
La Commissione europea sta valutando opzioni legali per consentire alle aziende europee di invocare la forza maggiore e rescindere i contratti per il gas russo senza incorrere in sanzioni, ma anche misure per vietare alle aziende di stipulare nuovi contratti per il gas russo.
Avvocati e analisti hanno affermato che è poco probabile che la forza maggiore possa funzionare, visti gli anni trascorsi da quando l’UE ha promesso di porre fine alle importazioni di gas russo nel 2022, dopo l’invasione russa dell’Ucraina.
LA MISURA PIÙ EFFICACE È SANZIONARE L’IMPORT DI GAS RUSSO MA SERVE L’UNANIMITÀ
Gli esperti legali hanno affermato che sanzionare le importazioni di gas russo è la misura più efficace per eliminare gradualmente il combustibile. Ciò, tuttavia, richiederebbe l’approvazione unanime di tutti i 27 paesi dell’UE, ma per raggiungere questo traguardo bisogna superare le resistenze di Slovacchia e Ungheria che hanno cercato di mantenere stretti legami politici e commerciali con la Russia.
DALL’INIZIO DEL CONFLITTO CONTROVERSIE LEGALI TRA GAZPROM E AZIENDE EUROPEE PER 18,5 MLD DI EURO
Dall’inizio della guerra in Ucraina, Gazprom e le aziende europee hanno intentato cause legali e azioni riconvenzionali per violazioni dei contratti del gas e mancati pagamenti. Sulla base di documenti giudiziari, Reuters stima che queste controversie valgano circa 18,5 miliardi di euro.
I contratti con la società russa del gas Gazprom includono condizioni “take-or-pay”, che impongono agli acquirenti che rifiutano le consegne di gas di pagare comunque fino al 95% dei volumi contrattuali.