Hera, multiservizi quotata su Euronext Milan, ha chiuso i primi 9 mesi del 2025 con ricavi che sfiorano i 9,4 miliardi di euro (9.365,6 milioni), in crescita di oltre 894 milioni rispetto allo stesso periodo del 2024, pari a un incremento del +10,6%, legato prevalentemente all'aumento dei prezzi delle commodity energetiche e al maggior valore dei volumi intermediati di gas e di elettricità.
Il margine operativo lordo dei primi nove mesi del 2025 si mantiene sostanzialmente stabile rispetto all'anno precedente, attestandosi a 1.037,2 milioni di euro. La minore marginalità delle aree energia (-23,3 milioni) è compensata dai risultati positivi del ciclo idrico e dei servizi ambientali. Il confronto con il 2024 va tuttavia letto tenendo conto degli 85 milioni di marginalità straordinarie registrate lo scorso anno, legate a opportunità temporanee non ricorrenti (principalmente mercati di ultima istanza ed ecobonus). Depurato da tali effetti, il margine operativo lordo al 30 settembre 2025 mostra una crescita organica del 9%, sostenuta dal contributo di tutti i core business del Gruppo, superiore al tasso di crescita medio annuo del 7% previsto dal Piano industriale per il periodo fino al 2028.
L'utile netto raggiunge i 324,6 milioni di euro, in aumento del 4% rispetto ai 312,1 milioni dello stesso periodo 2024. Cresce in parallelo anche l'utile netto di pertinenza degli Azionisti del Gruppo, che si attesta a 294,7 milioni di euro (+4,2% rispetto ai 282,9 milioni del 30 settembre 2024).
Al 30 settembre 2025 gli investimenti operativi, al lordo dei contributi in conto capitale (34,2 milioni), ammontano a 666,8 milioni di euro, in aumento di quasi 106 milioni rispetto allo stesso periodo del 2024 (+18,8%). L'indebitamento finanziario netto è a 4.147,2 milioni di euro e il rapporto debito netto/MOL a 2,6x, in miglioramento rispetto a settembre 2024. In aumento il ritorno sul capitale investito, con il ROI al 9,9%.